Fotogrammi / fotografia off camera
La fotografia off-camera è un procedimento mediante il quale si può ottenere un’immagine (detta fotogramma) in camera oscura, senza l’utilizzo della macchina fotografica, ossia posizionando un oggetto su un foglio di carta fotosensibile ed esponendolo alla luce. Negli anni Venti del Novecento, trasferitosi a Parigi, Man Ray riscopre questa tecnica (da lui chiamata rayografia) che ben si inserisce nella rinuncia dadaista alle tecniche artistiche tradizionali in favore di materiali e procedimenti meno convenzionali.
La fotografia assume così un nuovo ruolo nel sistema artistico delle avanguardie storiche di inizio secolo: uno strumento che, in quanto macchina priva di retaggi storici, rappresenta al meglio la contemporaneità e che permette uno stravolgimento della percezione e della narrazione del mondo rispetto ai canoni imposti. I fotografi d’avanguardia trasformano quelli che erano procedimenti di abilità tecnica in autentici fondamenti di poetica, ponendo l’attenzione sulla metamorfosi del soggetto ripreso, sulla sorpresa dell’osservatore di fronte all’immagine, sulla specificità del linguaggio di origine meccanica rispetto a quello di origine manuale, etc.
In effetti, Man Ray fa risalire la nascita delle rayografie a errori in camera oscura: in quanto attività dell’inconscio, l’errore non è più un elemento da eliminare – poiché testimonianza di incapacità tecnica e mancanza di controllo – ma, piuttosto, un ampliamento delle possibilità dell’artista che deve saperne sfruttare le potenzialità.