Milioni di fotografie

Negli anni Duemila, la diffusione di internet e delle piattaforme social viene affiancata dalla commercializzazione di dispositivi – come gli smartphone – sempre di più ridotte dimensioni e, soprattutto, dotati di fotocamera. Per la società occidentale, il ruolo e il valore delle immagini cambiano notevolmente, così come le forme di interazione sociale: la fotografia diventa lo strumento privilegiato per comunicare e condividere la propria vita in modo istantaneo.

Nel 2006, Penelope Umbrico consulta Flickr – la più importante piattaforma di sharing fotografico – per scoprire qual è il soggetto più fotografato al mondo e, appurato che si tratta del tramonto, realizza la prima versione dell’opera Suns from Sunsets from Flickr (Partial). L’artista decide di stampare una parte delle immagini di tramonti caricate dagli utenti, ritagliarle isolando il Sole, per poi disporle come tessere di un mosaico su pannelli. Se al momento della prima versione Flickr conta 541.795 fotografie di tramonti, in quella più recente (2023) si arriva a 49.317.520, ovvero milioni di persone che sentono il bisogno di condividere un’immagine, nonostante se ne possano contare e visualizzare decine di milioni di esemplari, tutti in qualche modo simili tra loro e, al tempo stesso, diversi.

Un progetto simile è 24HRS in Photos (2011) di Erik Kessels, che stampa e riversa fisicamente nelle sale del Fotografiemuseum di Amsterdam tutte le fotografie condivise dagli utenti di Flickr in 24 ore. Attraverso questa installazione, Kessels rende tangibile l’enorme flusso di immagini digitali, prodotte quotidianamente.