Instagram e selfie
L’autoritratto ha subito una profonda trasformazione nel corso della storia. Inizialmente, era il mezzo attraverso cui gli artisti esploravano la propria identità, riflettendo sulla loro esistenza e sul contesto sociale. Le opere dei grandi maestri, come Dürer o Rembrandt, incarnano una ricerca del sé, con dettagli che rivelano qualcosa di intimo e personale.
Oggi, questa pratica si è evoluta nel selfie, un autoritratto digitale che ha trovato la sua massima espressione su piattaforme come Instagram. Con un semplice tocco sullo schermo, milioni di persone catturano e condividono frammenti della loro vita, trasformando il modo in cui si vedono e si presentano al mondo. Ogni selfie che viene pubblicato è curato con attenzione, dal filtro scelto alla descrizione, per trasmettere un messaggio specifico o costruire una narrazione visiva che spesso va oltre la realtà.
Questa evoluzione solleva domande sull’autenticità della rappresentazione: su Instagram, le immagini non sono più solo specchi di ciò che siamo, ma riflettono anche ciò che desideriamo essere. È una costruzione dell'identità che risponde alle esigenze di approvazione sociale, misurata in like e follower. Su questa piattaforma, l'atto di condividere un selfie diventa una forma di comunicazione potente, un linguaggio visivo in continua evoluzione, dove la rappresentazione di sé cambia a seconda di chi guarda e del contesto in cui viene postata.