Nuovi Paesaggi

Nel 1975 viene inaugurata all’International Museum of Photography (George Eastman House di Rochester, New York) la mostra rivoluzionaria di fotografia paesaggistica New Topographics: Photographs of a Man-Altered Landscape. Curata da William Jenkins, vede partecipare otto fotografi americani – Robert Adams, Lewis Baltz, Joe Deal, Frank Gohlke, Nicholas Nixon, John Schott, Stephen Shore e Henry Wessel – e i coniugi tedeschi Becher. Invece di soffermarsi su luoghi naturali incontaminati, scelgono di considerare il paesaggio americano in un modo nuovo, ossia in quanto prodotto culturale dell’uomo. 

Sono anni di intensa urbanizzazione e sfruttamento incondizionato delle risorse naturali e le fotografie esposte mostrano i prodotti di questo intervento, come autostrade, stazioni di servizio, parchi industriali, etc. Inoltre, Jenkins descrive le immagini come neutrali, "ridotte a uno stato essenzialmente topografico": trasmettono molte informazioni visive ma evitano "aspetti di bellezza, emozione e opinione", estromettendo così l’intervento soggettivo del fotografo. Quasi contemporaneamente, in Italia, Luigi Ghirri – insieme a un gruppo di fotografi – realizza una ricognizione sul territorio nazionale che confluisce in Viaggio in Italia (1984), una mostra sul paesaggio formatosi in seguito alle grandi trasformazioni urbanistiche degli anni ’60-70. In tale contesto, se alcuni fotografi prediligono un’attenzione più topografica, altri – come Ghirri stesso – una visione più affettiva e debitrice della memoria individuale e collettiva.