L’imperatrice cinese Cixi

L’Imperatrice vedova Cixi, dagli anni Sessanta dell’Ottocento fino al 1908, anno della sua morte, è stata la figura dominante nella politica della corte Qing, in Cina. Dopo esser diventata concubina dell’imperatore e madre dell’erede al trono, il suo regno è ricordato per numerosi insuccessi e per un eccessivo conservatorismo. Nonostante le critiche, Cixi viene rappresentata come un'entusiasta mecenate delle arti, con un particolare interesse per la fotografia, strumento utile a modellare la percezione di sé e del suo potere.

Il suo incontro con la fotografia avviene per caso, dopo la Rivolta dei Boxer del 1900, per la quale viene incolpata. Questa ribellione spinge l’Imperatrice a invitare alcuni membri delle legazioni straniere a corte, portando a Pechino Xunling, figlio di un ex ambasciatore e appassionato di fotografia. Xunling realizza una serie di ritratti della donna e di tableau vivant, per rivalutare la sua reputazione e l’autorità della corte Qing. Le fotografie, dettagliate e abbellite, vengono distribuite tra ministri, governatori, generali e nelle città cinesi, per trasmettere la legittimità politica di Cixi. Nel 1904, ad esempio, le stampe sono presentate al presidente Theodore Roosevelt

Molti leader mondiali, come la Regina Vittoria, hanno incoraggiato la distribuzione di ritratti fotografici come simbolo di un regno forte e duraturo, ma nel caso di Cixi si tratta di una vera e propria autobiografia visiva.