Riviste di moda

A partire dalla fine dell’Ottocento, la fotografia inizia a comparire nelle riviste di moda che, fino a quel momento, sono caratterizzate dalla presenza di disegni raffiguranti capi di abbigliamento, accessori, etc. Con la complicità di migliori tecniche di stampa, nel 1892 il settimanale francese "La Mode Pratique" è la prima rivista a pubblicare fotografie di moda.

Successivamente, negli Stati Uniti, la "Harper’s Bazaar" comincia a fare lo stesso, fino ad arrivare al 1922 quando l’editore William Randolph Hearst assume il fotografo francese Adolf de Meyer – sottraendolo a "Vogue", rivista di moda antagonista – per dare maggiore rilevanza alla fotografia. Sono simili le intenzioni dell’imprenditore Condé Montrose Nast fin da quando, nel 1909, acquista "Vogue" coinvolgendo alcuni fotografi.

Il primo scatto apparso in copertina risale al 1932 ed è opera del fotografo e pittore Edward Steichen, sostituto di Meyer alla direzione artistica di "Vogue". In questi anni le due riviste dettano le linee estetiche di un nuovo modo di fare editoria, anche grazie al lavoro di grandi photo editor come Aleksej Brodovič e Alexander Liberman. Entrambi emigrati dall’Europa e rispettivamente alla direzione artistica di "Harper’s Bazaar" e di "Vogue", a loro si deve il merito di aver saputo ridefinire i canoni di rappresentazione di vita: si passa da un modello ideale a contesti che rispecchiano la quotidianità di gran parte delle persone e, dunque, dei loro lettori.