Gli album fotografici

Gli album fotografici nell’Ottocento hanno lo scopo di organizzare la realtà e raccontare una o più storie: una raccolta fotografica, infatti, è un insieme di immagini che hanno in comune tra di loro un soggetto, un elemento ricorrente o il passare del tempo.

La parola album deriva dal latino albus, bianco, e descrive la funzione primaria di questo oggetto, che deve essere riempito con diversi contenuti che hanno un valore per la persona proprietaria ma anche per chi lo sfoglia o lo sfoglierà in futuro. Queste raccolte hanno permesso di conservare e passare di generazione in generazione i ricordi visivi dei propri cari e delle proprie esperienze, diventando anche uno dei passatempo preferiti delle classi agiate, che durante le occasioni mondane sfoggiano i ritratti della famiglia, le immagini delle loro proprietà o dei loro viaggi.

Gli album fotografici diventano, inoltre, un modo per diffondere la conoscenza di terre sconosciute e culture lontane: gli esploratori portavano molto spesso con sé dei fotografi, così che potessero documentare e raccogliere materiale che raccontasse a livello visivo le spedizioni. Non si tratta quindi di semplici raccolte di immagini, ma di documenti preziosi che testimoniano la storia, la cultura e la tecnologia del periodo, oltre a essere un modo per le persone di conservare i propri ricordi e il loro status sociale.