Panorama

Panorama è la prima ricognizione sulla carriera del fotografo e filmmaker Francesco Jodice (Napoli, 1967). La mostra presenta la più ampia selezione di opere di Jodice mai raccolta in una singola esposizione ed esplora vent’anni del lavoro di questo artista eclettico il quale, proseguendo una propria investigazione dello scenario geopolitico contemporaneo e delle sue trasformazioni sociali e urbanistiche, utilizza tutti i linguaggi della contemporaneità, alternando fotografia, video e installazioni.

Panorama racconta la processualità che anima il lavoro e la ricerca di Francesco Jodice: gli argomenti, le motivazioni e le riflessioni dietro la sua produzione permeano tutto l’impianto della mostra, coinvolgendo lo spettatore con un allestimento che pone al centro le procedure da cui ogni opera prende vita, lasciando emergere tutto ciò che precede e informa il risultato finale. In equilibrio tra teoria e pratica, il modus operandi costituisce infatti una parte cruciale di ogni progetto di Jodice, esprimendo una serie di tensioni e significati che a volte si ritrovano nelle opere concluse, mentre altre ne caratterizzano soltanto i preliminari. Il Panorama in mostra non è quindi soltanto quello geopolitico, ma anche l’insieme delle metodologie sviluppate da Jodice, attraverso cui si delinea la sua ricerca e l’opera emerge dall’accumularsi di mappe, libri, ritagli di giornale, immagini di backstage, provini, interviste, filmati e molto altro.

Dalla vasta produzione di Francesco Jodice sono stati selezionati sei progetti paradigmatici che attraversano la sua carriera dagli esordi sino ai lavori più recenti, evidenziandone insieme la continuità e l’eclettismo. La mostra racconta tramite parole chiave un percorso ventennale che ha avuto come nuclei tematici la partecipazione, il networking, l’antropometria, lo storytelling e l’investigazione.

Le 150 diverse metropoli di What We Want, vero e proprio atlante fotografico sull’evoluzione del paesaggio sociale, iniziato nel 1996 e ancora in progress, hanno forse più similitudini che differenze, così come i cittadini pedinati di nascosto del progetto The Secret Traces (1997-2007) e i tre casi-studio di Citytellers (2006-2010), serie di film su alcuni emblematici contesti geopolitici globali. Il lavoro Ritratti di classe (2005-2009) costituisce una sorta di carotaggio sullo stato della cultura e della società italiana al giorno d’oggi, risolto attraverso il canone standard della fotografia scolastica di fine anno; The Room (2009-2016) afferma che si può imprigionare e raccontare un anno di vita del Paese attraverso pagine di quotidiani cancellate da uno strato di vernice nera, dove le poche parole risparmiate sono sufficienti a restituire la temperatura di un’intera epoca nel buio quasi totale della stanza. Solid Sea (2002), progetto realizzato in collaborazione con il collettivo di ricerca territoriale Multiplicity originariamente presentato a Documenta 11, trasforma invece il Mar Mediterraneo in uno spazio solido e compatto, unico confine stabile in un’epoca segnata dai conflitti e dalle continue revisioni delle identità nazionali.

Panorama è curata da Francesco Zanot, il progetto espositivo è a cura dell’Architetto Roberto Murgia. Si ringraziano per il prestito delle opere GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino e Galleria Michela Rizzo di Venezia.