Arte infinita. Pop Art e riproduzione dell'immagine
L’incontro Arte infinita. Pop Art e riproduzione dell’immagine è stato una vivace dibattito sulla tecnica della riproduzione dell’immagine nella Pop Art insieme al docente e giornalista Franco Fanelli e a Walter Guadagnini.
Franco Fanelli racconta come la grafica a stampa sia stata fin da subito un linguaggio privilegiato dagli artisti Pop, in quanto tecnica mirata alla serialità, a misura di un’arte che provocatoriamente trae dalla ovvietà e dai luoghi comuni della comunicazione di massa i suoi soggetti. Nello scenario della Pop Art, la grafica si emancipa dal ruolo secondario cui in genere è confinata dalle «arti maggiori» per diventare protagonista; e compie questo passo attraverso le tecniche utilizzate dal mondo industriale. La serigrafia, la stampa offset, la rotocalcografia e la xerografia diventano linguaggi e materiali «artistici», atti a flirtare con la più estrema forma di ready-made: in una società già invasa da immagini, non è necessario creare di nuove.
Warhol, Rauschenberg, Hamilton, Pistoletto si appropriano della serialità che libera l’arte dalla dittatura dell’unicum, facendo del «già fatto» la strategia che libera l’arte dalla tirannia dell’originalità. È così vero che la Pop art sia la forma più conclamata di iconolatria? A pensarci bene, la ripetizione ossessiva e compulsiva di un’icona non è solo dissacrazione, bensì uccisione dell’immagine, condannata a morte dalla sua stessa clonazione. Non sarà un caso se la morte, a ben vedere, è uno dei temi ricorrenti nelle opere di Warhol. Ma la storia continua: è storia recente l’«esecuzione capitale» cui Banksy ha condannato pubblicamente uno dei suoi più iconici (appunto) lavori.
Warhol, Rauschenberg, Hamilton, Pistoletto si appropriano della serialità che libera l’arte dalla dittatura dell’unicum, facendo del «già fatto» la strategia che libera l’arte dalla tirannia dell’originalità. È così vero che la Pop art sia la forma più conclamata di iconolatria? A pensarci bene, la ripetizione ossessiva e compulsiva di un’icona non è solo dissacrazione, bensì uccisione dell’immagine, condannata a morte dalla sua stessa clonazione. Non sarà un caso se la morte, a ben vedere, è uno dei temi ricorrenti nelle opere di Warhol. Ma la storia continua: è storia recente l’«esecuzione capitale» cui Banksy ha condannato pubblicamente uno dei suoi più iconici (appunto) lavori.