Altra versione dello stesso paesaggio. Incontro con Arianna Arcara

CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia ospita un incontro sul progetto della fotografa Arianna Arcara, a cura dell’Associazione Arteco e di Jest. L’incontro si inserisce nel programma di incontri volti ad approfondire temi legati alla mostra Walter Niedermayr. Transformations, un ampio focus sulle opere del fotografo contemporaneo Niedermayr che si fondano sulle mutazioni del paesaggio alpino e sulla relazione con le persone che lo abitano.
Arianna Arcara, la cui ricerca si incentra sul tema del confine, attraverso progetti che indagano la funzione sociale della fotografia e il rapporto tra soggetto e autore, è stata invitata a lavorare nelle aree della Val di Susa dove ha cercato di delineare uno spaccato contemporaneo, sociale e paesaggistico, del territorio per rappresentare ciò che lei stessa ha definito un’"altra versione dello stesso paesaggio". L’attivazione di un dialogo concreto e duraturo con la comunità di riferimento restituisce l’idea di fotografia come pratica che investe e coinvolge i luoghi e le persone, in cui il processo di costruzione della narrazione proposta dall’artista scaturisce da un continuo scambio che vede coinvolti tutti i soggetti. I paesaggi e i ritratti di bambini, adolescenti e giovani adulti, restituiscono uno scenario comune ad altri contesti isolati, dove l’equilibrio tra un’eccessiva antropizzazione e l’ambiente naturale dà vita a forti contraddizioni e complessità.

Arcara è membro del collettivo fotografico Cesura e il suo progetto Altra versione dello stesso paesaggio è vincitore dell’avviso pubblico “Strategia Fotografia 2020”, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Il progetto ha inaugurato la serie di residenze d’artista a cura della Pinacoteca G.A. Levis di Chiomonte: residenze volte a ospitare fotografi e artisti con l’intento di attivare nuove narrazioni a partire dal patrimonio di opere pittoriche del paesaggista Giuseppe Augusto Levis, vissuto a cavallo tra il XIX e il XX secolo.